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Terenzio D'Alena - Presidente dell'Accademia ARGOS Terenzio Tocci

Terenzio D’Alena – Presidente dell’Accademia ARGOS Terenzio Tocci

Nasce, all’interno dell’Associazione ARGOS Forze di Polizia, l’Accademia “Terenzio Tocci”, in memoria del noto personaggio mazziniano del Risorgimento Italiano. Il Presidente dell’Accademia è il dr Terenzio D’Alena, nipote di Terenzio Tocci e composta da un gruppo di  accademici nominati dall’Associazione ARGOS nell’ambito della cultura, degli ambienti militari, della diplomazia e del mondo accademico.
L’Accademia “Terenzio Tocci” promuove e incentiva gli scopi filantropici, religiosi, culturali, stimola l’amicizia, l’umanità e la solidarietà attraverso seminari,convegni, conferenze, dibattiti, proiezioni di film e documenti, corsi di formazione, aggiornamento teorico-pratici di pubblica utilità rivolti alla cittadinanza e al mondo, organizza soggiorni, viaggi e manifestazioni a scopo culturale.

Accademia ARGOS Terenzio Tocci

Accademia ARGOS Terenzio Tocci

L’Accademia Terenzio Tocci può conferire benemerenze, attestazioni di merito, riconoscimenti, medaglie e qualsiasi tipo di distinzione, può premiare benemerenze di Accademici e Studiosi, proporre iniziative editoriali di interesse culturale, interventi umanitari, di assistenza e di beneficenza, diffonde la cultura della storia medioevale, moderna, contemporanea, degli ordini cavallereschi, di altre discipline, dell’araldica e della genealogia, con enti, associazioni pubbliche e private, anche con appositi corsi, promuove e diffonde la realizzazione di attività della pratica sportiva, il tutto consultabile attraverso il sito internet.
L’Accademia Terenzio Tocci partecipa, in qualsiasi forma, alle attività promosse da altre associazioni o enti, sarà luogo d’incontro e aggregazione, socializzazione per soci, familiari e amici.

Terenzio Tocci

Terenzio Tocci

Terenzio Tocci. Uomo politico (San Cosmo Albanese, Cosenza, 1880 – Tirana 1945). Di osservanza mazziniana e acceso filoalbanese, emerse nei primi anni del Novecento come agitatore e propagandista del repubblicanesimo radicale italiano e della rinascita italo-albanese. Il quadro delle sue riflessioni repubblicane si ricava dai volumetti Repubblicani e socialisti (1901), Risorgimento nazionale (1902),I ribelli d’Italia (1904), Cuore repubblicano (1906), Doveri verso la Patria(1906),Battaglie repubblicane (1907). Conseguita la laurea in Giurisprudenza a Urbino nel 1906 si stabilì a Roma, dove svolse propaganda politica nel partito mazziniano italiano dando alla luce ‹‹La Sentinella del Popolo››. Nello stesso periodo fondò i periodici ‹‹Gazzetta Abanese››, ‹‹Courrier des Balkans››, ‹‹Speranze dell’Albania›› (1904-08). Espulso dalla sezione romana del PMI nel 1908, partì per le Americhe per un giro di propaganda a favore della questione albanese e dell’irredentismo italiano. Tornato in Italia nel 1910, organizzò assieme a R. Garibaldi una spedizione per liberare l’Albania. Nel 1911 promosse con i capi della Mirdizia e della Malsia (Albania del Nord) un’insurrezione  da cui conseguì un “governo provvisorio”, di brevissima durata a causa dei mancati aiuti italiani bloccati dal governo di Giolitti. Da lì sino all’indipendenza albanese (28 nov. 1912) venne strettamente sorvegliato dalla polizia italiana. Nel 1913 prese parte al Congresso di Trieste, fece ritorno in Albania, e a Scutari fondò il primo quotidiano politico albanese ‹‹Taraboshi››. In Albania promosse una campagna di stampa che lo fece entrare in contrasto con le autorità italiane, le quali nel 1914 favorirono la sua espulsione immediata dal territorio albanese. Rimase in confino coatto nel luogo natale sino ad agosto 1920. Espatriato definitivamente nel dicembre 1920, esercitò nel paese delle Aquile la professione di avvocato e ricoprì alte cariche dello Stato: prefetto di Korcë (1921), console generale d’Albania in Egitto (1922), direttore dell’Ufficio stampa del Governo (1922), deputato al Parlamento albanese (1923), presidente della Corte di Cassazione penale (1925), segretario generale della Presidenza della Repubblica Albanese (1927). Nello stesso periodo riprese a stampare il ‹‹Taraboshi››, accettò la direzione del bisettimanale ‹‹Shtypi››, mentre nella pubblicistica fece uscire La questione finanziaria in Albania, E Drejta Ndeshkimore (Il diritto penale, 1926) e la Grammatica italiana senza maestro. Con il regno di Zog I (1928-39) T.entrò nella compagine governativa albanese come ministro dell’Economia nazionale (1936). Negli ultimi due anni del neoregno d’Albania pubblicò Il re degli Albanesi. Dopo l’occupazione italiana dell’Albania (7 apr. 1939) aderì alla “comunità imperiale di Roma” a favore dell’unione delle due Corone assumendo l’incarico di presidente del Consiglio superiore corporativo fascista (1940-42) e al disarmo delle forze militari italiane da parte della Wehrmacht (8 sett. 1943) si attivò per aiutare gli italiani trattenuti in territorio shqipëtaro. Rimase in Albania anche alla vigilia dell’ingresso dei partigiani shqipëtari a Tirana; nell’apr. 1945 fu condannato da un tribunale speciale alla fucilazione. Le sue spoglie non vennero mai rinvenute.

Organigramma:
Presidente
Cav. Dr Terenzio D’Alena
Accademici
Cav. Dr Fabrizio Locurcio
Cav. Dr Guglielmo Frasca
Prof. Marino D’Amore
Cav. Dr Gianluca Guerrisi
Cav. Dr Fausto Zilli

Per tutte le info sito internet:
http://accademiargosteren.wixsite.com/tocci 


Inaugurazione rotatoria Terenzio Tocci e anteprima del film “Miraggio Adriatico”

Manifestazione a Fan (Albania – Mirdizia) per Terenzio Tocci